Care …
Mie care compagne di viaggio, oggi voglio parlarvi
della RINUNCIA.
La RINUNCIA è una trappola psicologica...proprio così!
Quando cominci a
rinunciare alle cose, finisci in un
gioco psicologico più grande di te.
Una “TRAPPOLA” della mente
da cui è complesso uscire.
Il problema non è dato da
ciò a cui stai rinunciando, ma dal circolo vizioso che la rinuncia ha la
capacità di attuare nella tua mente.
Rinunciare a mettere quel
vestito che ti piace tanto, ma che non piace a lui … adducendo mille
motivazioni che “coprono” quella “vera”, comporta il pericolo di ritrovarti ad
indossare abiti che non sono i tuoi... in cui non ti ritrovi.
Rinunciare a vedere i tuoi
amici, perché a lui non fa piacere che tu incontri altra gente quando “lui” non
è presente, e ti dici che “forse non ne vale la pena, che è meglio guardare un
film in TV”, comporta il pericolo di imparare a stare “isolata” dal resto del
mondo.
Sono solo due piccoli
esempi delle tantissime “rinunce”, piccole o grandi non importa, che lui ti
chiede, facendoti sentire in questo modo, falsamente “al centro” del suo mondo. E così ti senti
importante, desiderata, unica e per questo assolutamente da recintare.
In realtà lui ti sta
circuendo e piano piano conducendo nella
sua vorace “trappola”, quella di insegnarti a rinunciare, e tu, da brava
allieva innamorata dell’idea dell’amore, stai imparando, mettendo
inconsapevolmente in atto il suo scopo malvagio.
In realtà ogni volta che rinunci a qualcosa
che facevi “prima” di conoscerlo, stai uccidendo una piccola parte di te che
niente e nessuno potrà mai ridarti.
Il pericolo della RINUNCIA
è quello di trovarti a guardarti allo specchio e a non riconoscerti più.
A non saper discriminare
ciò che vuoi veramente.
A non saper più definire
quelli che sono i tuoi veri bisogni, le tue aspirazioni, i tuoi desideri.
Chi sono?...cosa voglio
fare nella vita?...voglio realmente questa casa?... questa vita?...
Le domande si infittiscono
ma non trovano risposte …
Ti senti “frantumata”,
spezzettata nell’anima, e questo ti comporta uno stato di confusione tale che
ti lasci andare a quello che viene, senza più preoccuparti se è bene o male …
una sorta di penosa “rassegnazione”.
Ti dici : ”questo è il mio
destino”…”la mia vita doveva finire così”…”è colpa mia … sono io che non vado
bene”…
Queste le risposte atroci
e inverosimili che riesci a darti.
Sei nella “spirale” del
maligno. Ci sei dentro.
Non puoi fidarti di
nessuno, hai paura a parlarne, sei certa che nessuno potrebbe capire.
Guardati allo specchio …
dimmi cosa vedi … chi vedi riflessa …
Non sei più quella bambina
piccola a cui è sempre stato detto di tacere, non sei più nell’angolo, bimba
sgridata, battuta, no, quella bimba non esiste più.
Non sei più la “brava
bambina”, col vestitino merlettato a cui è stato detto di non sporcarsi, ubbidiente
e gentile con tutti anche con i compagni sgarbati e prepotenti.
No, non c’è più la bimba
tutta sorrisi e moine per farsi accettare da mamma e papà, che per non ricevere
l’ennesimo rifiuto era disposta a farsi da parte, a soggiacere alla volontà
degli altri, senza esprimere quelli che erano i suoi bisogni.
No, non c’è più quella
bimbetta spaurita e sola.
C’è una Donna, una Donna
adulta che ha il diritto di vivere la sua vita degnamente, di essere amata con
gioia, con tutto quello che di buono c’è nell’ Amore.
Una Donna adulta che ha voce per
urlare al mondo la sua voglia di vivere, senza catene, senza più silenzi, senza
rinunce, senza paura.
Perché la vita esige
coraggio.
Questo è il tempo del coraggio, di dire a te stessa che la vita è un bene prezioso e unico per metterlo nelle mani di un altro.
Questo è il tempo di volerti bene, di migliorare il presente per costruire un futuro felice.
Questo è il tempo.
Il tempo della consapevolezza.
Il tempo della conoscenza di te stessa.
Il tempo della sapienza.
Il tuo tempo!
Sappi che quando un uomo,
anche se con dolcezza ed in modo affabulatorio ti conduce a rinunciare a
qualcosa della tua vita, del tuo modo di essere, del tuo modo di sentire e di
interpretarla la vita, stai subendo una violenza, una pericolosa psicologica.
Una violenza sottile che
si insinua furtivamente nella tua mente, senza darti la possibilità di rendertene conto,
allestita dalla pantomima del sentimento amoroso, un vero e proprio inganno
fraudolento.
Sappi che se un uomo ti
ama, non pensa di volerti cambiare, ti rispetta, che vuol dire ti vede per come
sei, e va bene così, non attua ricatti in nome dell’amore.
Un uomo si innamora di te,
non dell’idea che lui ha di come “deve” essere una donna, di come si “deve”
comportare, e di come può “modificarla” per “misurare” la sua mascolinità e la
sua “potenza”.
Un uomo che costringe,
controlla, ricatta, pretende è un uomo che non sa cosa vuol dire amare.
E' un uomo che deve vivere da solo, perché centrato su se stesso, non "vede" né considera niente al di fuori di sé.
Inutile perdere tempo con
un uomo simile.
Se vuoi essere amata cerca l’Amore lontana da lui!
L’Amore, quello con la “A”
maiuscola, non ha bisogno di rinunce, di “sacrifici”, di ostentazioni, di
“prove”.
L’Amore vero ti abbraccia
nel suo seno, ti coccola e ti “veste” di gioia.
E quando non è presente ai tuoi
occhi, è vivo in te, perché si nutre del desiderio.
Desiderio dell’abbraccio
amato, non di sgridate, rimproveri, urla
e schiaffi.
Essere Donna vuole dire non confondere la propria femminilità, la voglia e il diritto di esprimerla, con i bisogni di un altro.
La Femminilità appartiene a te stessa, non è un valore aggiunto che qualcuno può aumentare o sminuire o eliminare dalla tua esistenza.
E' un'essenza intima che si disvela attraverso la percezione che hai del tuo valore.
Non permettere a nessuno di poterci entrare.
Rinuncia a rinunciare!
Maria Tinto
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