Parliamo di Emozioni della Mente

L'autrice è una appassionata di psicologia clinica e di buon senso.....ricerca l'intelligenza come stile di vita.

© Tutti i contenuti presenti all'interno di questo blog sono proprietà dell'autrice Maria Tinto e sono protetti dalla normativa sul diritto d'autore, non potranno quindi essere pubblicati, riscritti, distribuiti, commercializzati. Il download di documenti e altri tipi di files contenuti nel sito può essere eventualmente eseguito solo per un uso personale e non commerciale. Il suo eventuale utilizzo in siti web esclusivamente amatoriali presuppone che ne venga citata la fonte.



giovedì 24 dicembre 2015




Caro Babbo Natale . . .

ti scrivo una letterina affinché tu possa dimenticarti di me, e non affliggermi più con la tua venuta, poiché le mie richieste metteranno duramente alla prova le tue capacità …

Ti chiedo, se ne hai la possibilità, di darmi la forza e il coraggio di NON perdonare le persone che mi hanno dato dolore e che mi fanno tuttora soffrire.

Dammi il coraggio e la forza di NON dire quello che penso, perché in questo mondo di ipocriti mi faccio solo nemici.

Mio caro Babbo, se tu mi dessi queste due possibilità la mia vita sarebbe certamente migliore … ho imparato che la sincerità, il perdono, la disponibilità prima o poi si pagano ed il prezzo diventa sempre più salato, a mano a mano che gli anni passano.

Sarà che sto invecchiando, ma non sopporto più il buonismo, la falsità e soprattutto gli  ipocriti che si riempiono la bocca di "belle frasi" del tipo : " il Natale è la festa della famiglia", dell’ Unità familiare", del "perdono", della "riscoperta dei valori", delle "riflessioni sull’amore per gli altri" etc. etc., bene, a questi "signori" voglio dare il consiglio di scegliersi uno spigolo, uno qualsiasi della casa ... e di picchiarci più volte la testa ... perché sarebbe inutile parlarci, la loro testa è così "piena" di se stessi che le mie parole soffrirebbero di solitudine.

Caro Babbo, un’ultima richiesta : non lasciare che io possa provare invidia per i matti… spero tu capisca  il motivo …

Grazie!...  e naturalmente, Buon Natale a tutti!
 
Maria Tinto

 


mercoledì 9 dicembre 2015










Ci sono uomini... storie di umana follia. Alla figlia mai venuta al mondo


di Maria Tinto * 

Mio sospiro, 
ti scrivo perché non sei mai nata; perché resti quel sogno di vita diversa, a cui non ho messo le scarpe per correre lungo i prati della mia anima. 

Oggi saresti una donna; una scelta coraggiosa quella di essere donna e di combattere gli stereotipi che ogni giorno circondano il nostro tempo. 

Essere donna, oggi, vuol dire fare i conti con le sfaccettature più profonde di una società che si trasforma velocemente, e che non si riconosce più in nessuna ideologia, in nessun progetto civile, in nessun focolare. 

Gli uomini sono fragili le donne sono forti … stereotipi di comodo che vengono tirati fuori quando serve, indistintamente dagli uomini quanto dalle donne, che non fanno altro che confondere e distogliere l’attenzione da una diversità sempre più evidente e fragile. 

Le donne combattono, impugnano armi, si fanno saltare in aria, abbracciano i figli, indossano sai, piangono per amore, credono nel destino,ridono per cose futili, aspettano, hanno pazienza e amano. 

Sì, noi donne amiamo anche quando dovremmo odiare, e perdoniamo anche quando dovremmo condannare. 

Questa non vuole essere un’apologia della donna, perché ci sono anche donne crudeli che non sanno amare, che rifiutano gli abbracci e sono fredde,anestetizzate alle emozioni, intrise di narcisismo femminile, e che pur essendo mamme non hanno la capacità di essere madri
Sono proprio queste donne, che attraverso la loro glaciale maternità, creano gran parte degli uomini incapaci di amare, rancorosi e misogini. 

L’ostilità psicologica che molti uomini provano verso le donne , spesso nasce proprio da rapporti distorti e malsani con un femminile materno, che non è stato capace di insegnare l’amore e la reciproca accoglienza. 

Quando un bambino si sente non accolto, non ospitato dal grembo materno con gioia e dedizione, svilupperà negli anni una reazione avversiva nei confronti di noi donne, cercherà donne da cui farsi amare in maniera totale ma a cui non si donerà mai. 

Ci sono uomini . . . che anche quando fanno l’amore non riescono a concedersi, che non sono capaci di abbandonarsi al piacere di donarsi all’ intimità totale di una donna.

Ci sono uomini che risolvono il problema della loro  carenza affettiva convincendosi che la cosa migliore è essere perfetti, e questo è un bel problema, perché se sei perfetto non ti puoi relazionare, perché l’amore è imperfezione, non a caso si dice “Mi piaci per i tuoi pregi, ti amo per i tuoi difetti”.

Ci sono uomini che non riescono ad instaurare una relazione alla pari con una donna, cercano di sottometterla e di assoggettarla al loro volere, facendo passare le loro assurde richieste attraverso la mistificazione amorosa.

Ci sono uomini che cercano di distruggerci, di eliminarci, di farci morire dentro, sgretolando la nostra personalità, isolandoci dai nostri cari, dai nostri amici, in un gioco al massacro il cui campo di battaglia diventa la casa, la nostra prigione.

Ci sono uomini che ci odiano e ci sono uomini che non ci capiranno mai.

Ci sono uomini-delinquenti che ci usano per riconoscersi in qualcosa e che usano la violenza come surrogato di mascolinità che non sentono di avere, poiché per quasi la totalità degli uomini, sentirsi un “maschio” ha il primato sulla qualità di essere un uomo, purtroppo.

Ci sono uomini che anche quando ci amano si danno dei limiti, che in modo analitico  misurano il tempo che ci stanno dedicando .

Ci sono uomini che ci insultano con il loro disprezzo attraverso inopportuni e sgraditi paragoni , che cercano di umiliarci con ostentata saccenza, con i loro infiniti silenzi, e che cercano di farci sentire in colpa per tutto.

Ci sono uomini che usano il nostro corpo, disprezzandone la forza generatrice e la leggiadria che da esso promana.

Ci sono uomini che non sanno perdere, e si mascherano da principi azzurri come a carnevale, pronti a sfoderare la spada dell’odio appena comprendono che ci stanno perdendo.

Ci sono uomini che ci ammazzano davanti ai nostri figli, che prima ci fanno l’amore e poi ci pugnalano, uomini cattivi, crudeli, bestie feroci travestite da signori, bruti a cui avevamo donato l’anima.

Ci sono uomini che ci uccidono e poi ammazzano anche i nostri figli, perché vogliono cancellare tutto quello che da noi è generato.

Tutto questo è il frutto di una società maschilista?...

Non mi piace pensare allo stereotipo della società maschilista, perché questo spauracchio del maschilismo è tuttora ancora troppo usato e abusato, è più giusto parlare di una società dove vince il più forte, dove il più debole soccombe se non ha i mezzi adeguati per difendersi.

E’ per questo che io dico che bisogna dotare le donne di strumenti per fronteggiare il pericolo.

E’ per questo che le donne devono cominciare a riconoscere i prodromi di una relazione pericolosa, ci sono segnali chiari, inequivocabili, che le donne non vedono o non vogliono vedere.

Bendarsi gli occhi dinnanzi ad uno schiaffo, turarsi le orecchie di fronte al disprezzo verbale, girare lo sguardo davanti a gesti di spregio, con la “speranza” che si sia trattato di un episodio, con l’illusione che domani sarà diverso, è un gravissimo errore, perché domani sarà sempre peggio e allo schiaffo seguirà la coltellata, alla denigrazione verbale seguiranno le parolacce, in una degradazione spesso dall’esito infausto per noi donne.

Senza contare il male che facciamo ai nostri figli, vittime innocenti  che assistono inermi alle violenze.

 Ma, voglio anche dirti che ci sono uomini che ci amano, che ci sanno donare il sapore della felicità, che sanno accogliere il nostro ventre nel loro abbraccio e ci sanno riscaldare.

Ci sono uomini che ci apprezzano, che ci guardano e ci vedono per quello che siamo, per quello che sappiamo e possiamo dare, che riescono a risvegliare il nostro archetipo femminile, facendo esplodere il vulcano che abbiamo nel cuore.

Ecco,questo è l’uomo che mi piacerebbe che tu avessi incontrato.

Ti scrivo perché non sei venuta al mondo, e per te avevo sognato un mondo diverso, un mondo puro dove gli uomini e le donne potessero guardarsi negli occhi senza avere paura.

Si, senza la paura di volersi bene e di volersi amare, di prendersi per mano e sollevare insieme i fardelli della vita e gioire della nascita di un fiore.

Senza la paura di essere fragili, imperfetti, sottili, curvi, inermi di fronte ai fulmini e ai tuoni.

Senza la paura di sognare e di svegliarsi insieme.

Dormi respiro mio,

a te che non sei venuta al mondo, per aprire gli occhi sotto questo cielo e colorarlo di rosa, a te, va il pensiero mio.

* Psicologa Clinica – Consulente Sessuale