Parliamo di Emozioni della Mente

L'autrice è una appassionata di psicologia clinica e di buon senso.....ricerca l'intelligenza come stile di vita.

© Tutti i contenuti presenti all'interno di questo blog sono proprietà dell'autrice Maria Tinto e sono protetti dalla normativa sul diritto d'autore, non potranno quindi essere pubblicati, riscritti, distribuiti, commercializzati. Il download di documenti e altri tipi di files contenuti nel sito può essere eventualmente eseguito solo per un uso personale e non commerciale. Il suo eventuale utilizzo in siti web esclusivamente amatoriali presuppone che ne venga citata la fonte.



lunedì 18 luglio 2016

CHI SONO GLI UOMINI CHE HANNO PAURA DELLE DONNE





CHI SONO GLI UOMINI CHE HANNO PAURA DELLE DONNE

“Non si faceva mettere i piedi in testa”, “ Era una donna forte e di temperamento”, “Era una persona di carattere”, “ Una donna decisa”, “Una donna forte”, “Se aveva qualcosa da dire non se la teneva”…

Così viene descritta la donna uccisa a martellate dal marito la mattina di due giorni fa.

Un articolo di poche battute, quasi tutte a sottolineare il carattere della donna, come se essere forte e di carattere fosse il presupposto per essere ammazzata.

Una “colpa” da espiare con la morte.

Mentre lui, il marito che dopo averla colpita a martellate, come un animale nei più spietati macelli del mondo, la strangola, per essere sicuro di averne eliminato il benché minimo anelito di vita, viene descritto come “Tutto tremante” e ancora, “Disperato e tremante”…

Un piccolo uomo disperato e tremante, ma per cosa?... per la  paura ?…  e di chi o cosa se è lui il carnefice!  

Un poverino che tutto scosso va a costituirsi.

Disperato e tremante?... Ma come si fa a descrivere un essere del genere come un poverino disperato e tremante, quasi a volerne sottolineare la debolezza, la fragilità,  di fronte al “carattere forte” della moglie appena ammazzata a martellate, e quindi?... LO GIUSTIFICHIAMO?... Perché è scosso e tremante?... Perché è un debole? …

Lui debole e lei forte, lui le fracassa il cranio a martellate, per massacrare  la forza di carattere di lei, ma poi ha paura… è tremante, scosso, disperato.

Che si fa allora ? … Si ammazzano le donne forti e di carattere’… Perché non se ne può più della loro voce, del loro temperamento, della loro forza interiore, del loro coraggio di vivere, della loro bravura, della loro resilienza …

Ma come si fa a scrivere un articolo del genere mi domando, anche se non si ha coscienza e conoscenza, lo trovo inammissibile e preoccupante.

Come ci volete ?... femmine remissive e ubbidienti? … Che non alzano la voce quando hanno qualcosa da dire.

Femmine  silenziose , dolci , sottomesse, tolleranti?...

Che si fanno mettere i piedi in testa, che sanno stare al loro posto…  Ci volete puttane e sottoposte? …

Stupide quando vi serve  ? …

Corpi da utilizzare ?...

Come ci volete? … Leggere e divertenti, disinibite e sgualdrine?... O sguattere e devote?...

Una donna può essere tutto questo, una donna può avere mille volti ed è questo che a voi fa paura.

I volti delle donne fanno paura agli uomini che non accettano il loro limite.

L’articolo non mi è piaciuto per niente, perché le parole hanno un potere immenso, e chi scrive questo lo sa bene.

Questo tipo di comunicazione la detesto,  è il modo di scrivere che dà giudizi , che orienta, che emette sentenze, che fa processi, che assolve e condanna prima delle aule dei tribunali.

Lo sanno bene i colleghi giornalisti maschi che scrivono del femminicidio come di un qualsiasi omicidio, senza tener conto della matrice culturale e discriminante che connota questi delitti.

Il femminicidio è un crimine contro l’umanità, un genocidio di genere e dovrebbe essere trattato come tale.

Gli uomini hanno paura di noi donne e per questo non dobbiamo né possiamo permettere che questo scempio continui ad eliminarci sommessamente.

C’è bisogno di una rifondazione della relazione di coppia.

Di un nuovo modo di stare nella coppia.

Non basta aver raggiunto posizioni sociali, un tempo appannaggio degli uomini, per aver uguale posto a tavola, abbiamo bisogno di crederci prima noi di non essere seconde all’uomo che ci sta accanto.

Se la società non fa abbastanza per proteggerci, dobbiamo imparare a fare da sole, innanzitutto rispettando le donne, noi stesse, non lasciarci mai sole e allontanando gli uomini che non ci meritano.

Chi è quest’uomo che si è sentito schiacciato dalla personalità di sua moglie al punto da eliminarla a martellate?...

“Non posso competere con te e quindi ti ammazzo!”.

Sarà stato questo il suo pensiero prima di sferrarle il primo colpo sul cranio?...

Maturava da tempo di “eliminarla” dalla sua vita e da quella del mondo?...

Un uomo professionalmente in crisi?...

Un uomo impotente di fronte alle avversità della vita?...

A me non interessa chi è quest’uomo o cosa pensasse un minuto prima di massacrare sua moglie, mi interessa solo il fatto che un’altra donna è stata assassinata da un uomo, un uomo che ancora una volta si è arrogato il diritto di cancellare una vita umana, la vita di una donna, in nome dell’arroganza e della prepotenza che contraddistingue il genere maschile.

 

Maria Tinto

 

Nessun commento:

Posta un commento